15 novembre 2008


...Hermes,
come il servitore degli dei dell'Olimpo,
apportatore di sogni e di speranze,
custode di tesori e di arte,
osservatore notturno...






Rumori per strada.
-E' gia mezzogiorno!!! ...ho fatto tardi, non ha suonato la sveglia - borbottava Hermes ieri mattina mentre ancora stava a letto.
-E' sempre la solita storia: quando esco con gli altri Messaggeri non riesco mai ad imporre a me stesso un orario - e mentre accendeva il cellulare per controllare se aveva ricevuto chiamate, con la testa sotto le coperte, si rammaricava di non aver potuto partecipare dall'inizio alla manifestazione GOLFO IN LOTTA che quella mattina avrebbe preso forma in Piazza Plebiscita a Sapri a partire dalle ore 9.00.
- Che strano. Nessun avviso di chiamata, nessun suono esce dal cellulare - pensa Hermes mentre aspettava con ansia che il suo cellulare lo sgridasse da parte dei suoi compagni già in piazza.
Con gli occhi ancora semisocchiusi e la faccia incollata al cuscino, Hermes fa per controllare da vicino il display del suo cellulare.
- Niente, nessun messaggio.
- Che faccio ora? Chi li vuole sentire gli altri che non mi sono presentato all'appuntamento? Ma non è colpa mia - pensava Hermes -, non è colpa mia se ho bisogno di un determinato numero di ore di sonno per notte per riuscire ad affrontare la giornata. Poi l'avevo detto io che non dovevamo fare tardi ieri sera al ristorante, alla cena organizzata dagli amici del Reparto di Medicina; ...anche se, tutto sommato mi son divertito tantissimo ieri sera: Attilio, la Caposala, il Primario, Ciro, Mario, Michele, Francesca, Ciriaco, tutti o quasi tutti erano presenti; e a dirla tutta anche ieri sera abbiamo fatto tardi. Hanno dovuto aspettarci per iniziare a comandare l'ordine al cameriere.
Nei pensieri di Hermes questo e altro.
- Non scoraggiamoci, ci sarà ancora qualcuno per strada che vuole dire la sua in favore dell'Ospedale. Mi accoderò a lui.
E mentre Hermes si stiracchiava per uscire definitivamente dal letto avverte un suono: è il suono della sveglia che gradualmente aumentava il volume.
- Che sciocco! - pensava Hermes - ho controllato il telefonino e mi son preoccupato di esser in ritardo senza neanche saper che ora fosse. Sono solo le 7.25; E' prestissimo!
Hermes, rincuorato di non aver perso la possibilità di partecipare alla manifestazione, scese dal letto e corse subito verso la sua postazione pc per scaricare le foto scattate al ristorante la sera precedente: - mi serve spazio sulla scheda di memoria, stamattina scatterò molte foto.
E in poco tempo sbrigo' tutte le sue toilettature tanto che riusci' a trovarsi in piazza già alle 8.30.
Non c'era molta gente ed Hermes non sapeva cosa pensare.
I suoi amici Messaggeri non rispondevano al telefono: - ancora dormono...poi dicono che sono io a fare tardi - disse Hermes mentre fotografafa un gruppo sporadico di fedelissimi riuniti in direzione della facciata della chiesa Madre, oltre la stada che attraversava la piazza.
in direzione diversa e non distanti tra loro spiccavano le forze dell'ordine, finanzieri e carabinieri.
- Che delusione sarà se non verrà nessuno! - rifletteva Hermes- non perdiamoci d'animo; ora chiamo il Messaggero G., lo faro' svegliare.
Detto, fatto.
Il Messaggero era ancora insonnolito quando si degno' di rispondere al telefono, ma subito capi' quale fosse la situazione e che c'era bisogno di sostegno morale affinche si mantenesse la speranza che tanta gente potesse unirsi a quel piccolo gruppo di persone.
In attesa dei rinforzi, Hermes scattava foto da ogni angolazione; il cielo era grigio e prometteva poco di buono.
Tra le bandiere rosse dei fedelissimi un tizio passava tra loro vacendo un fracasso fastidioso con un piccolo fischietto verde in bocca. Indossava un berretto rosso leggermente scambiato, un maglione di lana multicolore e un pantalone beige. La sua andatura era rallentata da due pesanti borsoni indossati uno sulle spalle e uno a tracolla frontale. Erano entrambi di color azzurro.
La sua figura spiccava anche perchè teneva in mano un grande sacchetto di plastica trasparente che conteneva molti fischietti colorati.
- Riuscira' a vanderli tutti? - Chiese Hermes a uno dei giornalisti presenti li' in piazza.
L'orologio del campanile annunciava che del tempo era passato e la gente come se fosse tutta in ritardo improvvisamente usciva di corsa dalle strade e si riversava tutta in piazza; da lontano Hermes vide giovani studenti con lunghi striscioni, famiglie, commercianti, impiegati ospedalieri, associazioni di volontariato, sindacati, sindaci, sacerdoti, ammalati in carrozzina, medici e anche i Messaggeri ritardatari.
- Finalmente!!! Siamo pronti??? - chiese Hermes ai suoi compagni - si parte!


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