3 novembre 2008

Passaggi di Forma...


...Hermes,
come il servitore degli dei dell'Olimpo,
apportatore di sogni e di speranze,
custode di tesori e di arte,
osservatore notturno...


Hermes psicopompo




Il 29 settembre di ogni anno, hanno inizio i Cicli Agrari.


In passato i modi di vita, le abitudini e le feste, erano strettamente legati all'impronta che per secoli ha imposto la laboriosa civiltà contadina.
Fino al secolo scorso i contadini provedevano alla cura rispettosa delle campagne, conservando l'equilibrio e la bellezza del paesaggio; un paesaggio basato in generale sulla combinazione delle principali colture: il grano, la vite, l'olivo ecc.
La base della civiltà contadina era il Calendario basato sui cicli agrari e sui cicli festivi, e sull'uso del computo delle fasi lunari per le coltivazioni; si intrecciavano così i "tempi dei lavori", delle semine e dei raccolti, con il "tempo delle feste".
In generale la festa coincideva con la possibilità di mangiare meglio, bere meglio e dare controllata libertà al piacere della socievolezza (canti, scherzi, battute, stornelli e canti improvvisati in ottave, corteggiamenti, racconti).
Ancora oggi il calendario contadino viene conservato dai pochi agricoltori che affidano ai cicli lunari e stagionali la programmazione delle proprie attività.
Ma cosa c’entrano i calendari e i cicli lunari con le attività agrarie? Sono uno strumento per scandire i tempi del lavoro e quelli del riposo; ricordano gli eventi che accomunano la società; sincronizzano molte delle azioni umane raccordate con la natura, il lavoro e le feste.
Il calendario è uno dei principali strumenti convenzionali attraverso cui le società danno ordine alle proprie azioni, predisponendo la collocazione temporale di eventi socialmente significativi.
Ancora oggi molti pastori e agricoltori si affidano al calendario lunare per svolgere le loro attività. La suddivisione delle feste riconducibili ai cicli agrari è diversa nelle zone temperate in cui si susseguono quattro stagioni e nelle zone in cui la stagione delle piogge si alterna a quella secca. Ogni popolo possiede un calendario che regola la vita in modo naturale.
Diverso è il ritmo della vita e delle attività umane, diverse anche le feste che in ogni contesto segnano i passaggi dello scorrere del tempo, persino le origini del Natale sono legate alla celebrazione del solstizio d'inverno, mentre la primavera è disseminata dalle tante feste di maggio. Molte delle feste conservano antichi legami con i ritmi cosmologici e stagionali, mescolati con le forme e i significati delle celebrazioni religiose.




Con l'inizio delle attività agrarie, generalmente previste per la fine di Settembre, iniziava per le popolazioni del passato un periodo di incertezza e timore; non si aveva la certezza che il semino di grano nascosto sotto il terreno potesse germogliare: è la stagione dell'inverno!!!

Tale timore veniva placato attraverso numerose feste di ingraziamento delle divinità della terra alle quali venivano dedicate interi giorni di celebrazioni sacre; residuo di tali cerimonie al giorno d'oggi è la festa che i cristiani dedicano al culto dei morti.

Riassumendo, nei popoli emergenti dal Neolitico, si hanno tre fondamentali momenti "agrari":
1) Morte (inverno)
2) Rinascita (primavera)
3) Raccolta dei frutti (autunno)



Il Ciclo Agrario non ha solo un significato legato all'agricoltura: esso è legato alla praticità come alla religiosità.

Noti già in epoca storica, i cicli agrari esprimevano il senso ciclico di morte-rinascita tipico dei culti agrari originatisi nel neolitico, presenti ovunque nel Mediterraneo e rimasti alla base dei cicli misterici ed iniziatici;

Uno dei sensi originari del ciclo consisteva nel superamento del timore della morte attraverso la partecipazione alla ciclicità della natura, soprattutto del grano (ostensione della spiga in Eleusi) che rinasceva verdeggiante dopo la morte (il seme nel terreno). L'umanità conseguiva così una superiore comprensione del reale e di se stessa.

Vi chiederete cosa c'entra tutto questo!!!!


...volevo solo raccontarvi la mia storia nel corso dei secoli e come da divinità greca ed egizia divenni divinità cristiana col nome di MICHELE, SAN MICHELE. Festeggiato il 29 Settembre do inizio ai cicli agrari; Sono Io una delle figure religiose che i popoli contadini pregavano affinche facessi da tramite tra il regno dei morti - lo stesso regno dove i loro semi venivano custoditi fino al germoglio - e il regno dei vivi.


...Michele sono io,

l’Hermes psicopompo, figura di derivazione egizia, che pesa le anime e le accompagna nell’aldilà;

(citazione poetica e non megalomania)







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