24 novembre 2008
20 novembre 2008
In seguito alla manifestazione e al telegramma inviato il 15/11/2008 dal Comitato di Lotta al Presidente della Regione Campania, la segreteria dell' Assessore alla Sanità Angelo Montemarano ha risposto invitando il Direttivo del Comitato ad un incontro ufficiale che si terrà presso il Consiglio Regionale Campania Giovedì 20 Novembre alle h 16:30, cioè oggi!!!
...CHE CI DIRA'???
15 novembre 2008

...Hermes,
come il servitore degli dei dell'Olimpo,
apportatore di sogni e di speranze,
custode di tesori e di arte,
osservatore notturno...
11 novembre 2008
IL MITO CHE TRASCINA LE MASSE
Giorno 15 Novembre si svolgerà a Sapri un manifestazione popolare di protesta contro i tagli, il declassamento ed un'ipotetica chiusura dell'Ospedale dell' "Immacolata".Al comitato di lotta costituitosi hanno aderito Sindaci, Consigli Comunali, Associazioni Sindacali, Commercianti, Scuole, Associazioni sportive, attività pubbliche e private.Si prevedono iniziative simboliche quali: assemblee pubbliche, restituzione delle tessere elettorali e raccolta firme.
Curioso di vedere come la società reagirà durante la manifestazione –e anche dopo- Hermes è distratto da un pensiero venuto fuori dal cassetto dei ricordi scolastici e sollecitato, stimolato dai numerosi colloqui piacevolmente sostenuti in questi giorni con utenti, dipendenti e religiosi circa la questione “Ospedale di Sapri”.
Il pensiero è quello relativo alla volontà di manifestazione, al modo in cui una classe sociale si organizza, si riconosce e porta avanti le decisioni prese in assemblea valutando rischi e pericoli delle loro azioni.
Il riferimento scolastico è invece ciò che ci lascia il filosofo francese Georges Sorel: un’eredità culturale fortemente influenzata dalle questioni storiche che fa riferimento ai campi d’azione della politica e del sociale.
Si sarebbero potuti citare autori più noti a riguardo quali Marx, Weber, Bergson e altri.
Hermes parte da un labile ricordo:
"...l'uomo contrappone liberamente alla realtà storica in cui vive,
un mondo fantastico:
se questo mondo vien fatto proprio da larghe masse,
esso diventa MITO sociale
e in quel momento acquista il carattere di vero motore della storia".
Georges Sorel
Era una semplice lezione di approfondimento…
“ c’est dans les grèves que le prolétariat affirme son existance. Je ne puis me résoudre à voir dans les grèves quelque chose d’analogue à une rupture temporaire de relations commerciales qui se produirait entre un épicier et son fournisseur de pruneaux, parce qu’ils ne pourraient s’entendre sur les prix. La grève est un phénomene de guerre; c’est donc commetre un gros mensonge que dire que la violence est un accident appelé à disparaître des grèves”. [1]
…ma divenne per Hermes motivo di vanto;
“Conoscere un Pensiero non comunemente noto mi distingue dagli altri e mi arricchisce” pensava Hermes.
Fra i più noti studiosi di problemi politico-sociali, vissuto tra la fine del secolo XIX e l'inizio del XX, GEORGES EUGENE SOREL esprime nell'opera RIFLESSIONI SULLA VIOLENZA, pubblicato nel 1906, interessanti concetti, spunti di riflessione su questioni sempre attuali e mai fuori moda.
Secondo Sorel, il divenire umano è un susseguirsi di trapassi violenti da stadio a stadio, ove il nuovo stadio è non soltanto diverso ma opposto al vecchio, cioè separato da esso tramite una vera frattura.
Ancora per Sorel, il proletariato non ha bisogno di guide e, attraverso l'auto-organizzazione, può rendersi consapevole della sua funzione rivoluzionaria.
5 novembre 2008
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HERMES SI CHIEDE:
3 novembre 2008
Passaggi di Forma...

Hermes psicopompo
In passato i modi di vita, le abitudini e le feste, erano strettamente legati all'impronta che per secoli ha imposto la laboriosa civiltà contadina.
Fino al secolo scorso i contadini provedevano alla cura rispettosa delle campagne, conservando l'equilibrio e la bellezza del paesaggio; un paesaggio basato in generale sulla combinazione delle principali colture: il grano, la vite, l'olivo ecc.
La base della civiltà contadina era il Calendario basato sui cicli agrari e sui cicli festivi, e sull'uso del computo delle fasi lunari per le coltivazioni; si intrecciavano così i "tempi dei lavori", delle semine e dei raccolti, con il "tempo delle feste".
In generale la festa coincideva con la possibilità di mangiare meglio, bere meglio e dare controllata libertà al piacere della socievolezza (canti, scherzi, battute, stornelli e canti improvvisati in ottave, corteggiamenti, racconti).
Ancora oggi il calendario contadino viene conservato dai pochi agricoltori che affidano ai cicli lunari e stagionali la programmazione delle proprie attività.
Ma cosa c’entrano i calendari e i cicli lunari con le attività agrarie? Sono uno strumento per scandire i tempi del lavoro e quelli del riposo; ricordano gli eventi che accomunano la società; sincronizzano molte delle azioni umane raccordate con la natura, il lavoro e le feste.
Il calendario è uno dei principali strumenti convenzionali attraverso cui le società danno ordine alle proprie azioni, predisponendo la collocazione temporale di eventi socialmente significativi.
Ancora oggi molti pastori e agricoltori si affidano al calendario lunare per svolgere le loro attività. La suddivisione delle feste riconducibili ai cicli agrari è diversa nelle zone temperate in cui si susseguono quattro stagioni e nelle zone in cui la stagione delle piogge si alterna a quella secca. Ogni popolo possiede un calendario che regola la vita in modo naturale.
Diverso è il ritmo della vita e delle attività umane, diverse anche le feste che in ogni contesto segnano i passaggi dello scorrere del tempo, persino le origini del Natale sono legate alla celebrazione del solstizio d'inverno, mentre la primavera è disseminata dalle tante feste di maggio. Molte delle feste conservano antichi legami con i ritmi cosmologici e stagionali, mescolati con le forme e i significati delle celebrazioni religiose.
Con l'inizio delle attività agrarie, generalmente previste per la fine di Settembre, iniziava per le popolazioni del passato un periodo di incertezza e timore; non si aveva la certezza che il semino di grano nascosto sotto il terreno potesse germogliare: è la stagione dell'inverno!!!
1) Morte (inverno)
2) Rinascita (primavera)
3) Raccolta dei frutti (autunno)
Il Ciclo Agrario non ha solo un significato legato all'agricoltura: esso è legato alla praticità come alla religiosità.
Vi chiederete cosa c'entra tutto questo!!!!
...volevo solo raccontarvi la mia storia nel corso dei secoli e come da divinità greca ed egizia divenni divinità cristiana col nome di MICHELE, SAN MICHELE. Festeggiato il 29 Settembre do inizio ai cicli agrari; Sono Io una delle figure religiose che i popoli contadini pregavano affinche facessi da tramite tra il regno dei morti - lo stesso regno dove i loro semi venivano custoditi fino al germoglio - e il regno dei vivi.
(citazione poetica e non megalomania)