24 novembre 2008


...PURTOPPO I RAPPRESENTANTI DEL COMITATO DI LOTTA A FAVORE DELL'OSPEDALE DI SAPRI PARTITI PER ESSER RICEVUTI DALL'ASSESSORE MONTEMARANO A MAL'APPENA SON STATI RICEVUTI DA UN SUO COLLABORATORE.
PARE PERO' CHE QUALCOSA SI SIA MOSSO, MA NON BASTA!!!
INFATTI SI E' EVITATA LA CHIUSURA DELLA RIANIMAZIONE E DELL'UTIC, SI E' OTTENUTO IL SECONDO LIVELLO DI EMERGENZA, E GUADAGNATA UN'ALTRA UNITA' OPERATIVA RAPPRESENTATA DALLA NEFROLOGIA.
PERO' SI PERDONO POSTI LETTO RISPETTO ALL'ATTUALE CONDIZIONE E NON VENGONO RICONOSCIUTE ALTRE UNITA' SPECIALISTICHE IMPORTANTI.
PER INFORMAZIONI PIU' PRECISE E DETTAGLIATE INVITO TUTTI GLI INTERESSATI A VISITARE IL SITO UFFICIALE DEL COMITATO DI LOTTA
LI' TROVERETE LA CRONACA DI QUEL GIORNO PUBBLICATA DAL PORTAVOCE DEL COMITATO, IL PROF. CORRADO LIMONGI;
INOLTRE, CONSULTANDO IL LINK DEL "COMMENTO" DELLO STESSO POST, POTRETE CONOSCERE GLI AGGIORNAMENTI PUBBLICATI INVECE DAL DOTTOR MARTORANO, RAPPRESENTANTE DEL COMITATO TECNICO.

20 novembre 2008

...the fight must go on (MAY BE?)

In seguito alla manifestazione e al telegramma inviato il 15/11/2008 dal Comitato di Lotta al Presidente della Regione Campania, la segreteria dell' Assessore alla Sanità Angelo Montemarano ha risposto invitando il Direttivo del Comitato ad un incontro ufficiale che si terrà presso il Consiglio Regionale Campania Giovedì 20 Novembre alle h 16:30, cioè oggi!!!

...CHE CI DIRA'???

15 novembre 2008


...Hermes,
come il servitore degli dei dell'Olimpo,
apportatore di sogni e di speranze,
custode di tesori e di arte,
osservatore notturno...






Rumori per strada.
-E' gia mezzogiorno!!! ...ho fatto tardi, non ha suonato la sveglia - borbottava Hermes ieri mattina mentre ancora stava a letto.
-E' sempre la solita storia: quando esco con gli altri Messaggeri non riesco mai ad imporre a me stesso un orario - e mentre accendeva il cellulare per controllare se aveva ricevuto chiamate, con la testa sotto le coperte, si rammaricava di non aver potuto partecipare dall'inizio alla manifestazione GOLFO IN LOTTA che quella mattina avrebbe preso forma in Piazza Plebiscita a Sapri a partire dalle ore 9.00.
- Che strano. Nessun avviso di chiamata, nessun suono esce dal cellulare - pensa Hermes mentre aspettava con ansia che il suo cellulare lo sgridasse da parte dei suoi compagni già in piazza.
Con gli occhi ancora semisocchiusi e la faccia incollata al cuscino, Hermes fa per controllare da vicino il display del suo cellulare.
- Niente, nessun messaggio.
- Che faccio ora? Chi li vuole sentire gli altri che non mi sono presentato all'appuntamento? Ma non è colpa mia - pensava Hermes -, non è colpa mia se ho bisogno di un determinato numero di ore di sonno per notte per riuscire ad affrontare la giornata. Poi l'avevo detto io che non dovevamo fare tardi ieri sera al ristorante, alla cena organizzata dagli amici del Reparto di Medicina; ...anche se, tutto sommato mi son divertito tantissimo ieri sera: Attilio, la Caposala, il Primario, Ciro, Mario, Michele, Francesca, Ciriaco, tutti o quasi tutti erano presenti; e a dirla tutta anche ieri sera abbiamo fatto tardi. Hanno dovuto aspettarci per iniziare a comandare l'ordine al cameriere.
Nei pensieri di Hermes questo e altro.
- Non scoraggiamoci, ci sarà ancora qualcuno per strada che vuole dire la sua in favore dell'Ospedale. Mi accoderò a lui.
E mentre Hermes si stiracchiava per uscire definitivamente dal letto avverte un suono: è il suono della sveglia che gradualmente aumentava il volume.
- Che sciocco! - pensava Hermes - ho controllato il telefonino e mi son preoccupato di esser in ritardo senza neanche saper che ora fosse. Sono solo le 7.25; E' prestissimo!
Hermes, rincuorato di non aver perso la possibilità di partecipare alla manifestazione, scese dal letto e corse subito verso la sua postazione pc per scaricare le foto scattate al ristorante la sera precedente: - mi serve spazio sulla scheda di memoria, stamattina scatterò molte foto.
E in poco tempo sbrigo' tutte le sue toilettature tanto che riusci' a trovarsi in piazza già alle 8.30.
Non c'era molta gente ed Hermes non sapeva cosa pensare.
I suoi amici Messaggeri non rispondevano al telefono: - ancora dormono...poi dicono che sono io a fare tardi - disse Hermes mentre fotografafa un gruppo sporadico di fedelissimi riuniti in direzione della facciata della chiesa Madre, oltre la stada che attraversava la piazza.
in direzione diversa e non distanti tra loro spiccavano le forze dell'ordine, finanzieri e carabinieri.
- Che delusione sarà se non verrà nessuno! - rifletteva Hermes- non perdiamoci d'animo; ora chiamo il Messaggero G., lo faro' svegliare.
Detto, fatto.
Il Messaggero era ancora insonnolito quando si degno' di rispondere al telefono, ma subito capi' quale fosse la situazione e che c'era bisogno di sostegno morale affinche si mantenesse la speranza che tanta gente potesse unirsi a quel piccolo gruppo di persone.
In attesa dei rinforzi, Hermes scattava foto da ogni angolazione; il cielo era grigio e prometteva poco di buono.
Tra le bandiere rosse dei fedelissimi un tizio passava tra loro vacendo un fracasso fastidioso con un piccolo fischietto verde in bocca. Indossava un berretto rosso leggermente scambiato, un maglione di lana multicolore e un pantalone beige. La sua andatura era rallentata da due pesanti borsoni indossati uno sulle spalle e uno a tracolla frontale. Erano entrambi di color azzurro.
La sua figura spiccava anche perchè teneva in mano un grande sacchetto di plastica trasparente che conteneva molti fischietti colorati.
- Riuscira' a vanderli tutti? - Chiese Hermes a uno dei giornalisti presenti li' in piazza.
L'orologio del campanile annunciava che del tempo era passato e la gente come se fosse tutta in ritardo improvvisamente usciva di corsa dalle strade e si riversava tutta in piazza; da lontano Hermes vide giovani studenti con lunghi striscioni, famiglie, commercianti, impiegati ospedalieri, associazioni di volontariato, sindacati, sindaci, sacerdoti, ammalati in carrozzina, medici e anche i Messaggeri ritardatari.
- Finalmente!!! Siamo pronti??? - chiese Hermes ai suoi compagni - si parte!


11 novembre 2008

"Bisogna smetterla con le solite geremiadi e con i fatalismi inconcludenti;
occorre andare quartiere per quartiere a mobilitare la gente e portarla in piazza".
GIOVANNI IANTORNO

IL MITO CHE TRASCINA LE MASSE

Giorno 15 Novembre si svolgerà a Sapri un manifestazione popolare di protesta contro i tagli, il declassamento ed un'ipotetica chiusura dell'Ospedale dell' "Immacolata".Al comitato di lotta costituitosi hanno aderito Sindaci, Consigli Comunali, Associazioni Sindacali, Commercianti, Scuole, Associazioni sportive, attività pubbliche e private.Si prevedono iniziative simboliche quali: assemblee pubbliche, restituzione delle tessere elettorali e raccolta firme.
Curioso di vedere come la società reagirà durante la manifestazione –e anche dopo- Hermes è distratto da un pensiero venuto fuori dal cassetto dei ricordi scolastici e sollecitato, stimolato dai numerosi colloqui piacevolmente sostenuti in questi giorni con utenti, dipendenti e religiosi circa la questione “Ospedale di Sapri”.

Il pensiero è quello relativo alla volontà di manifestazione, al modo in cui una classe sociale si organizza, si riconosce e porta avanti le decisioni prese in assemblea valutando rischi e pericoli delle loro azioni.
Il riferimento scolastico è invece ciò che ci lascia il filosofo francese Georges Sorel: un’eredità culturale fortemente influenzata dalle questioni storiche che fa riferimento ai campi d’azione della politica e del sociale.
Si sarebbero potuti citare autori più noti a riguardo quali Marx, Weber, Bergson e altri.
Hermes parte da un labile ricordo:

"...l'uomo contrappone liberamente alla realtà storica in cui vive,
un mondo fantastico:
se questo mondo vien fatto proprio da larghe masse,
esso diventa MITO sociale
e in quel momento acquista il carattere di vero motore della storia".

Georges Sorel

Era una semplice lezione di approfondimento…

“ c’est dans les grèves que le prolétariat affirme son existance. Je ne puis me résoudre à voir dans les grèves quelque chose d’analogue à une rupture temporaire de relations commerciales qui se produirait entre un épicier et son fournisseur de pruneaux, parce qu’ils ne pourraient s’entendre sur les prix. La grève est un phénomene de guerre; c’est donc commetre un gros mensonge que dire que la violence est un accident appelé à disparaître des grèves”. [1]
“è negli scioperi che il proletariato afferma la sua esistenza. Non posso decidermi a vedere negli scioperi qualche cosa di analogo ad una temporanea rottura delle relazioni commerciali quale si produrrebbe tra un droghiere e il suo fornitore di frutta secca a causa di un disaccordo sul prezzo. Lo sciopero è un fenomeno di guerra; si tratta dunque di una grossa menzogna dire che la violenza è un fatto accidentale destinato a scomparire dagli scioperi”.[2]
[1]G. Sorel, Réflexions sur la violence. Avec plaidoyer pour Lenine. Paris, Marcel Rivière éditeur, 1921, cinquième édition , pp. 433-434.
[2]G. Sorel, Considerazioni sulla violenza, 1963, p. 405.

…ma divenne per Hermes motivo di vanto;
“Conoscere un Pensiero non comunemente noto mi distingue dagli altri e mi arricchisce” pensava Hermes.
"Aver conosciuto un Pensiero non comunemente noto mi permette di vedere le cose da altri punti di vista" pensa ora Hermes.

Fra i più noti studiosi di problemi politico-sociali, vissuto tra la fine del secolo XIX e l'inizio del XX, GEORGES EUGENE SOREL esprime nell'opera RIFLESSIONI SULLA VIOLENZA, pubblicato nel 1906, interessanti concetti, spunti di riflessione su questioni sempre attuali e mai fuori moda.
Sorel esalta il primato dell’azione: la sua filosofia è un elogio del "fare".
Secondo Sorel, il divenire umano è un susseguirsi di trapassi violenti da stadio a stadio, ove il nuovo stadio è non soltanto diverso ma opposto al vecchio, cioè separato da esso tramite una vera frattura.
Attribuisce molta importanza al Mito, al MITO SOCIALE, inteso come NUOVA visione del mondo contrapposta alla realtà storica da larghe masse; Attribuisce al Mito la capacità di trascinare le masse e dar loro la forza di abbattere le vecchie strutture della società creandone delle nuove.
Importante nella Sua visione è il carattere etico della violenza.
La violenza per Sorel è inscindibile dalla frattura fra uno stadio e il precedente: solo la Violenza sarebbe capace di far progredire la storia, e soltanto l'uomo disposto a valersi di essa potrebbe acquisire la funzione di reale protagonista di tale progresso.
In questo modo la violenza permette a Sorel di coinciliare il principio della lotta di classe con il più esasperato individualismo etico. Nella lotta, infatti, troverebbe - secondo lui - piena esplicazione la personalità umana, quale principio informatore dell'organizzazione della società.
Interessante è anche il significato che Sorel fornisce circa lo sciopero generale inteso come momento creatore della rivoluzione; esso porta all’abolizione delle differenziazioni sociali; Lo sciopero generale è “il mito nel quale si racchiude tutto intero il socialismo”;
Ancora per Sorel, il proletariato non ha bisogno di guide e, attraverso l'auto-organizzazione, può rendersi consapevole della sua funzione rivoluzionaria.
Questo in sintesi il pensiero di Georges Sorel.
Questo in sintesi il pensiero sul quale Hermes "gioca" immaginando un surreale confronto tra quanto Sorel dice e cio' che potrà accadere Sabato 15 Novembre 2008.
Precisiamo:
quello di sabato non sarà uno sciopero, ma una semplice manifestazione dove la violenza non sarà la protagonista - si spera!!!
Sarà una mobilitazione generale alla quale dovrà partecipare tutto il popolo.
Non sarà uno sciopero, MA RIUSCIRA' A GARANTIRE LA FRATTURA CHE SOREL AUSPICA NEL MOMENTO IN CUI SI HA LA COMUNE COSCIENZA DI DOVER ROMPERE CON LO STADIO PASSATO PER AVVIARSI AD UNO STADIO NUOVO, DIVERSO E AUSPICABILMENTE MIGLIORE?

5 novembre 2008

...Hermes,
come il servitore degli dei dell'Olimpo,
apportatore di sogni e di speranze,
custode di tesori e di arte,
osservatore notturno...

QUESTO E' QUELLO CHE SI OSSERVA NON APPENA SI ACCEDE PRESSO L'INGRESSO DELL'OSPEDALE DI SAPRI.

QUESTO E' QUELLO CHE SI OSSERVA IN GIRO PER SAPRI

(SOPRA IL CIPPO FUNERARIO ROMANO)
"CHI LO SCIOPERO NON FA L'OSPEDALE ADDA PRUA'"

(LEGATO AL TRONCO DI UN ALBERO)
E' una notizia ormai nota a tutti;
L'OSPEDALE DI SAPRI RISCHIA LA CHIUSURA:
il nuovo Piano Ospedaliero approvato dalla Giunta Regionale della Campania
ha come obiettivo un graduale taglio dei servizi ospedalieri forniti agli utenti cilentani da circa trent'anni dalla sua apertura;
Sono le soluzioni previste dal nuovo piano di risparmio del governo regionale;
Il nosocomio saprese perde posti letto e soprattutto vede l’eliminazione della terapia intensiva e dell’unità coronarica. Si colpisce così un settore che rivolge l’assistenza anche fuori dai confini regionali.
Come gruppo di Volontariato associato al movimento "INSIEME PER LA VITA", Hermes e gli altri Messaggeri, hanno deciso di prendere parte ai movimenti e ai dibattiti che hanno come unico obiettivo la SALVAGUARDIA E IL MIGLIORAMENTO QUALITATIVO dei servizi che l'Ospedale di Sapri offre.
Non seguiamo nessuna linea politica.
Il nostro impegno è mosso da cio' che abbiamo vissuto in un anno di attività svolta presso la stessa struttura ospedaliera di Sapri; Un anno in cui abbiamo testato da vicino l'offerta della struttura sanitaria e la richiesta di prestazioni sanitarie degli utenti provenienti da un territorio relativamente piccolo ma oggettivamente distante dalla struttura Ospedaliera che dovrebbe colmare cio' che i tagli regionali prevedono per il nostro "Ospedaletto".
Il nostro impegno è dovuto anche al semplice fatto che siamo figli di questa terra, e senza l'Ospedale di Sapri saremo davvero "tutti piu' deboli e insicuri".
L'Ospedale dell'Immacolata è una risorsa importante che da lavoro, sviluppo economico e sicurezza sanitaria.
La notizia del declassamento dell'Ospedale di Sapri era in circolzione da molto tempo, da anni.
Non chiediamoci perchè solo ora la paura della chiusura sta prendendo corpo: la notizia ha attraversato nella storia della politica locale numerose bufere senza mai aver su di esse un peso importante.
Hermes e i Messaggeri dopo essersi consultati hanno deciso di dedicare parte dello spazio di questo blog ai commenti dei visitatori riguardanti tale accadimento fornendo loro notizie quanto piu' obiettive possibili.
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GRANDE MOBILITAZIONE GENERALE IL 15 NOVEMBRE 2008
RADUNO ORE 9:00 IN PIAZZA PLEBISCITO A SAPRI
CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTO IL POPOLO


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PROVOCATIO

QUESTA E' UNA FOTO SCATTATA DURANTE L'ULTIMA ASSEMBLEA SVOLTASI IN DATA 4 NOVEMBRE 2008 PRESSO L'AULA MAGNA DELLA DIREZIONE SANITARIA DELL'OSPEDALE DI SAPRI.
INQUADRA UNO STRISCIONE DALLA CHIARA DECIFRAZIONE LETTERALE APPESO AL MURO; FACEVA DA SFONDO A CHI DI VOLTA IN VOLTA PRENDEVA "PAROLA".
HERMES SI CHIEDE:
"DOVE ERANO I LAVORATORI OSPEDALIERI CHE PRESUMIBILMENTE HANNO SOTTOSCRITTO QUELLO STRISCIONE?
...CE N'ERA QUALCUNO !!! ...TROPPO POCHI!
SI STA METTENDO IN DISCUSSIONE ANCHE IL LORO POSTO DI LAVORO: PERCHE' SONO COSI' POCO PRESENTI???
COSA CI STIAMO TRASCINANDO?"
...ANCORA, LA BUTTO LI': IL REPARTO DI OSTETRICIA E IL REPARTO DI CHIRURGIA SONO DAVVERO PIU' INDISPENSABILI DEL REPARTO DI RIANIMAZIONE E DEL REPARTO DI EMODIALISI?
UN PREMIO ALLA RISPOSTA PIU' BELLA(IRONICO)





3 novembre 2008

Passaggi di Forma...


...Hermes,
come il servitore degli dei dell'Olimpo,
apportatore di sogni e di speranze,
custode di tesori e di arte,
osservatore notturno...


Hermes psicopompo




Il 29 settembre di ogni anno, hanno inizio i Cicli Agrari.


In passato i modi di vita, le abitudini e le feste, erano strettamente legati all'impronta che per secoli ha imposto la laboriosa civiltà contadina.
Fino al secolo scorso i contadini provedevano alla cura rispettosa delle campagne, conservando l'equilibrio e la bellezza del paesaggio; un paesaggio basato in generale sulla combinazione delle principali colture: il grano, la vite, l'olivo ecc.
La base della civiltà contadina era il Calendario basato sui cicli agrari e sui cicli festivi, e sull'uso del computo delle fasi lunari per le coltivazioni; si intrecciavano così i "tempi dei lavori", delle semine e dei raccolti, con il "tempo delle feste".
In generale la festa coincideva con la possibilità di mangiare meglio, bere meglio e dare controllata libertà al piacere della socievolezza (canti, scherzi, battute, stornelli e canti improvvisati in ottave, corteggiamenti, racconti).
Ancora oggi il calendario contadino viene conservato dai pochi agricoltori che affidano ai cicli lunari e stagionali la programmazione delle proprie attività.
Ma cosa c’entrano i calendari e i cicli lunari con le attività agrarie? Sono uno strumento per scandire i tempi del lavoro e quelli del riposo; ricordano gli eventi che accomunano la società; sincronizzano molte delle azioni umane raccordate con la natura, il lavoro e le feste.
Il calendario è uno dei principali strumenti convenzionali attraverso cui le società danno ordine alle proprie azioni, predisponendo la collocazione temporale di eventi socialmente significativi.
Ancora oggi molti pastori e agricoltori si affidano al calendario lunare per svolgere le loro attività. La suddivisione delle feste riconducibili ai cicli agrari è diversa nelle zone temperate in cui si susseguono quattro stagioni e nelle zone in cui la stagione delle piogge si alterna a quella secca. Ogni popolo possiede un calendario che regola la vita in modo naturale.
Diverso è il ritmo della vita e delle attività umane, diverse anche le feste che in ogni contesto segnano i passaggi dello scorrere del tempo, persino le origini del Natale sono legate alla celebrazione del solstizio d'inverno, mentre la primavera è disseminata dalle tante feste di maggio. Molte delle feste conservano antichi legami con i ritmi cosmologici e stagionali, mescolati con le forme e i significati delle celebrazioni religiose.




Con l'inizio delle attività agrarie, generalmente previste per la fine di Settembre, iniziava per le popolazioni del passato un periodo di incertezza e timore; non si aveva la certezza che il semino di grano nascosto sotto il terreno potesse germogliare: è la stagione dell'inverno!!!

Tale timore veniva placato attraverso numerose feste di ingraziamento delle divinità della terra alle quali venivano dedicate interi giorni di celebrazioni sacre; residuo di tali cerimonie al giorno d'oggi è la festa che i cristiani dedicano al culto dei morti.

Riassumendo, nei popoli emergenti dal Neolitico, si hanno tre fondamentali momenti "agrari":
1) Morte (inverno)
2) Rinascita (primavera)
3) Raccolta dei frutti (autunno)



Il Ciclo Agrario non ha solo un significato legato all'agricoltura: esso è legato alla praticità come alla religiosità.

Noti già in epoca storica, i cicli agrari esprimevano il senso ciclico di morte-rinascita tipico dei culti agrari originatisi nel neolitico, presenti ovunque nel Mediterraneo e rimasti alla base dei cicli misterici ed iniziatici;

Uno dei sensi originari del ciclo consisteva nel superamento del timore della morte attraverso la partecipazione alla ciclicità della natura, soprattutto del grano (ostensione della spiga in Eleusi) che rinasceva verdeggiante dopo la morte (il seme nel terreno). L'umanità conseguiva così una superiore comprensione del reale e di se stessa.

Vi chiederete cosa c'entra tutto questo!!!!


...volevo solo raccontarvi la mia storia nel corso dei secoli e come da divinità greca ed egizia divenni divinità cristiana col nome di MICHELE, SAN MICHELE. Festeggiato il 29 Settembre do inizio ai cicli agrari; Sono Io una delle figure religiose che i popoli contadini pregavano affinche facessi da tramite tra il regno dei morti - lo stesso regno dove i loro semi venivano custoditi fino al germoglio - e il regno dei vivi.


...Michele sono io,

l’Hermes psicopompo, figura di derivazione egizia, che pesa le anime e le accompagna nell’aldilà;

(citazione poetica e non megalomania)